La mostra “Junk Food” fortemente voluta da Tina Vannini, curata da Francesca Barbi Marinetti e Marcello Francolini, è un vero e proprio atto di denuncia contro la mercificazione del cibo.
L’intento della collettiva, che vede protagonisti 12 artisti con un totale di 16 opere d’arte, per cinque tematiche con richiamo al pop surrealista, è quello di raccontare la cultura del mangiare bene, di una nutrizione che parte innanzitutto dal cervello.
Il tema affrontato permetterà a questi artisti di esprimersi senza mezzi termini, dando vita alla loro creatività. I loro nomi sono: Marco Colletti, Mauro Sgarbi, Corrado Veneziano, Antonella Pagnotta, Ezia Mitolo, Moby Dick, Pier The Rain, Dorothy Bhawl, Elio Varuna, e per cortesia della Galleria Federica Ghizzoi di Milano, Sara Baxter, Romana Zambon e Giovanni Crovetto.
Negli anni Cinquanta, con il boom del cibo spazzatura e il proliferare dei fast food, c’è stata una ricaduta notevole sulle abitudini alimentari. Inevitabilmente, il rapporto con il cibo è diventato sempre più malato, portando risvolti negativi anche nel sociale come ad esempio la continua diversificazione tra mondo occidentale e mondo orientale.

Il progetto culturale e artistico del Margutta nasce dall’esigenza di promuovere una vera e propria petizione, che sarà pubblicata online parallelamente alla mostra, nella quale richiede di regolamentare l’industria del cibo come quella del tabacco: “Nuoce gravemente alla salute”.
La collettiva, con ingresso gratuito, sarà visitabile sino al 6 dicembre, presso gli spazi espositivi de Il Margutta Veggy Food&Art.